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Malocclusioni e postura

Malocclusioni e postura

Per Postura s'intende latteggiamento dei segmenti del corpo nel loro insieme

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Essa è differente e caratteristica per ciascuna specie animale. Nell’uomo consiste nell’atteggiamento eretto sugli arti inferiori. Atteggiamento fisiologico che si dispone secondo i principi di risparmio energetico e simmetria delle principali componenti costituenti lo scheletro (spalle, bacino, arti inferiori e colonna vertebrale).

La posturologia è una branca della medicina che studia i rapporti tra un errato assetto posturale e determinate patologie dolorose, localizzate anche in apparati lontani dal distretto in disfunzione.
Questa scienza basa le proprie convinzioni sull’esistenza di quattro “zone recettive” principali responsabili della regolazione muscolare:

  1. Le piante dei piedi
  2. La mandibola
  3. L’orecchio interno.
  4. Gli occhi.

Quando in queste zone sono presenti dei disturbi, come ad esempio le malocclusioni, il bruxismo o i piedi piatti, si posso avere dei sintomi quali:

  • Cefalee
  • Nevralgie
  • Disturbi alle orecchie (acufeni, sibili, fastidi fino al dolore franco)
  • Vertigini
  • Disfunzioni delle articolazioni cranio mandibolari
  • Algie cervicali o lombari

I disturbi dolorosi più frequenti attribuibili alla Malocclusione e ad una difettosa articolazione temporo-mandibolare sono i dolori cervicali e la cefalea. Per questo motivo quando un paziente soffre di questi sintomi, e non si trovano altre cause plausibili, bisogna sempre prendere in considerazione la possibilità di una malocclusione più o meno evidente.
Si può quindi consigliare al paziente di richiedere una consulenza gnatologica a cui potrà seguire un eventuale intervento di Ortodonzia.
La gnatologia è la scienza che si occupa dell’apparato masticatorio nella sua interezza, considerando il punto di vista morfologico, anatomico, patologico e terapeutico. E quindi uno specialista in questo settore è la figura professionale più adatta per diagnosticare una malocclusione.

E, a tal proposito, è importante ricordare che quest’ultima non è rappresentata solo da uno scorretto ingranaggio dentale tra l'arcata superiore e quella inferiore, ma in realtà sarebbe più corretto considerarla una disfunzione, rilevabile attraverso l'espressione di determinati segni e sintomi:

  • deformità dell'estetica facciale in toto
  • alterazione dell'estetica del sorriso
  • disfunzione dell'articolazione temporo-mandibolare
  • difficoltà nella masticazione
  • predisposizione all’infiammazione parodontale
  • difficoltà nell’articolazione del linguaggio
  • predisposizione alla carie dentale
  • disordini neuromuscolari a livello cervicale

In pratica, non si parla solo di un disturbo dentale ed estetico che può influenzare altri distretti, ma di uno squilibrio più complesso che può provocare dei danni, indipendentemente dalla sua evidenza esteriore.

Contro la malocclusione spesso viene utilizzato, durante le ore notturne, il cosiddetto “bite”, un dispositivo mobile da interporre tra le arcate dentali, molto simile al paradenti degli sportivi. Oppure esiste la “placca di riposizionamento mandibolare”, anch’essa da indossarsi durante le ore di sonno o, e nei casi più gravi, anche per tutto il giorno. Questo genere di trattamenti agisce soprattutto sulle ossa mandibolari ed è adatto per le bocche in crescita, quindi per pazienti bambini o adolescenti.

Nel caso di adulti, invece, questi apparecchi rischiano di essere un palliativo inutile e quindi sarebbe meglio scegliere un percorso terapeutico differente, che si basi sull’utilizzo di apparecchi ortodontici fissi e mobili associati tra loro o applicati in sequenza.
Una volta terminato il trattamento ortodontico, il paziente deve riceve inoltre dal dentista gli apparecchi di contenzione, atti a promuovere la stabilizzazione della correzione. Questi sono studiati e realizzati in modo che i denti resistano alla tendenza a tornare nella loro posizione originale, influenzati come sono dalle forze parodontali, occlusali, dei tessuti molli e della crescita dento-facciale.

L'ortodonzia non deve occuparsi solo delle ossa mandibolari e dell’allineamento degli elementi dentali, ma anche della rieducazione della muscolatura oro-facciale. Molte malocclusioni, infatti, sia dentoalveolari sia scheletriche, si presentano associate a disfunzioni della muscolatura, conseguenti a deglutizione atipica e respirazione orale. E per eliminare o migliorare queste disfunzioni esistono delle terapie funzionali apposite a cui il soggetto deve essere indirizzato.

L’approccio terapeutico alla malocclusione, per essere realmente efficace, deve dunque avvalersi di più figure professionali, in grado di lavorare assieme e di portare ognuna il proprio contributo e la propria esperienza.

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